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Fattura elettronica, slitta al 31 ottobre il termine per l’adesione al servizio di consultazione di Agenzia delle Entrate

Il periodo per aderire al servizio consultazione delle proprie fatture elettroniche sul portale Fatture e Corrispettivi di Agenzia delle Entrate viene ampliato fino al 31 ottobre 2019.

La platea degli obbligati alla fattura elettronica potrà aderire al servizio di consultazione delle fatture elettroniche sul portale fatture e corrispettivi dal 1 luglio al 31 ottobre 2019.

La scadenza, inizialmente prevista per il 1 maggio e già prorogata al 31 maggio, viene ulteriormente spostata al 1 luglio. Da questa data, infatti, i contribuenti avranno 60 giorni di tempo per comunicare l’adesione. Trascorso tale termine senza che si sia optato per l’adesione, i file XML delle fatture elettroniche presenti sulla piattaforma di Agenzia delle Entrate, verranno cancellati definitivamente.

Aderire al servizio, pro e contro.

L’adesione al servizio di consultazione ha come conseguenza diretta la autorizzazione, da parte del contribuente, alla Agenzia delle Entrate alla conservazione dei file XML delle fatture elettroniche inviate e ricevute dal contribuente stesso. Da qui deriva la possibilità per AdE di “leggere” e trattenere tutto il contenuto (il corpo) delle fatture elettroniche. Ciò potrebbe far erroneamente pensare che, solo in questo caso, la Agenzia delle Entrate abbia la possibilità di effettuare verifiche puntuali. Infatti, è opinione comune che concedere tale autorizzazione alla AdE equivalga ad aprire alla possibilità di un “grande fratello” fiscale in grado di controllare puntualmente ogni nostro comportamento.

Se non fosse che… con l’accesso alle banche dati bancari, il sistema tessera sanitaria, l’invio e la ricezione fatture attraverso SDI, l’esterometro, gli ISA, ecc. il grande fratello fiscale è realtà da molto tempo.

Non solo, non vi è alcuna indicazione sulla possibilità che, pur non conservando gli XML, questi non vengano letti e classificati  da AdE on-the-fly, ovvero mentre transitano nel sistema SDI, senza peraltro contravvenire al divieto di conservazione del file XML. D’altra parte è noto che, per effettuare i controlli di congruità e correttezza, SDI da sempre legge i file XML che gli vengono inviati.

Nessuno di coloro i quali desiderano mettersi al riparo da controlli indesiderati, può essere certo che le “sonde informatiche” di AdE non agiscano nel momento del transito del file nel SDI.

Quindi, posto che fatture e corrispettivi è un sistema in evoluzione in cui si vede l’embrione di qualcosa di estremamente comodo e funzionale per il contribuente e per il professionista che lo assiste, l’adesione al servizio di consultazione non pare una idea così balzana. 

Diverso il discorso per la conservazione digitale a norma, per la quale la nostra opinione resta che la dimensione ed il business aziendale abbia una importanza fondamentale nella scelta. Per approfondire leggete qui.

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