Ritengo l’approssimazione uno dei mali assolti del nostro tempo.
Poco interessa se esistano centinaia di validissime ragioni per affrettare decisioni, procedere per assunzioni che non hanno riscontro reale, passare dal problema allo strumento saltando tutta la parte che sta nel mezzo, l’approssimazione fa danni, danni enormi.
Se mi limito a pensare al mercato di riferimento della società che dirigo, mi risulta oltremodo evidente il danno creato al business degli studi professionali approssimando le considerazioni che avrebbero dovuto guidare le scelte imprenditoriali di moltissimi professionisti.
Proviamo a focalizzarci su un settore professionale molto preciso, i Commercialisti e gli Esperti Contabili, e proviamo ad analizzare a volo di uccello il momento più convulso tra le attività legate alla consulenza ordinaria.
Pensiamo alla tenuta della contabilità generale.
Bene, ora mi piacerebbe chiedere ad ognuno dei lettori, se ha mai provato a condurre in questo ambito una analisi molto semplice: pain (problema) -> solution (soluzione).
Se qualcuno l’avesse mai fatto, vorrei poi conoscere cosa abbia elencato tra i problemi.
Naturalmente non c’è modo e tempo per condurre i lettori ad una conclusione, quindi la taglio corta: pochissimi avrebbero individuato i problemi reali e ancor meno avrebbero indicato soluzioni percorribili per la loro soluzione.
Non sto sottovalutando i miei lettori, sto semplicemente rinnovando un mantra già noto: i problemi vanno analizzati con un distacco che chi sta “mani e piedi” dentro il problema non può avere, senza contare che le analisi funzionali sono “normalmente” svolte da professionisti con specializzazioni molto verticali.
Il nostro team è sicuramente sufficientemente distaccato per effettuare delle analisi oggettive e sufficientemente preparato per effettuarle con la professionalità necessaria.
Con questa premessa, mi permetto di indicarvi solo uno dei tanti problemi da risolvere, si tratta di un problema operativo che ha risvolti commerciali drammatici.
Il cliente medio si presenta in studio per consegnare la documentazione, praticamente a ridosso degli adempimenti periodici (es. liquidazioni IVA).
Secondo le nostre analisi, oltre il 70% dei documenti dei clienti con liquidazioni IVA mensili vengono recapitati allo studio oltre il 10 del mese di scadenza della liquidazione e quasi la totalità dei documenti dei clienti con liquidazione trimestrale viene consegnata meno di 8 giorni prima della scadenza della liquidazione.
Stiamo autorizzando i clienti, di qualsiasi dimensione, a pensare che l’impegno che lo studio deve mettere in campo per esaurire l’adempimento liquidazione IVA periodica è ridicolo.
I clienti, però, non sanno che nella settimana precedente la liquidazione, il 150% degli FTE dello studio è “pancia a terra” a registrare fatture, che lo studio è costretto a retribuire lavoro straordinario, a ricorrere a collaboratori esterni, a lavoro intermittente, ecc.
Se penso possa essere chiaro a tutti il problema organizzativo (si lavora solo per picchi), vi lascio riflettere autonomamente sull’impatto devastante di tale problema dal lato commerciale.
La categoria si ritiene ostaggio dell’Amministrazione Finanziaria, ma che ne dite dei clienti? Non si è anche loro ostaggi?
Continuando l’analisi, si potrebbero elencare decine di altri problemi che raramente vengono percepiti come tali dallo studio. Passando dall’analisi dei problemi a quella delle soluzioni, potremmo elencare un numero considerevole di semplici accorgimenti che, senza stravolgere in alcun modo il rapporto con il cliente o l’assetto organizzativo di studio, farebbero fare un enorme salto in avanti.
Tutte queste analisi sono già state svolte, per farlo ci siamo attrezzati per vivere internamente, attraverso la nostra BU Outsourcing Contabilità, l’ambiente dello studio. Ogni mese i nostri colleghi del “laboratorio” (è così che chiamiamo il reparto contabilità) liquidano IVA per circa 600 ditte, con grande soddisfazione dei nostri clienti che, per inciso, sono solo studi professionali che ci hanno delegato una parte della loro attività.
Ci sono voluti 18 lunghissimi mesi, ma abbiamo la soluzione.
Unica, semplice, efficace. Capace di entrare dolcemente nell’organizzazione dello studio, salvo trasformarla, salvo trasformare l’immagine che lo studio proietta verso i suoi clienti, salvo innovare pesantemente un processo facendo ciò che ogni impresa/organizzazione deve fare per evolvere: mappare ed industrializzare i processi produttivi.
Il 12 ottobre ne parleremo ad un convegno organizzato dalla Fondazione DCEC di Bologna, se non potete partecipare, contattateci. Resterete sbigottiti.