Lavorare senza compenso accade spesso in due ambiti molto specifici: il volontariato, dove ciò che si fa gratuitamente lo si fa per una causa supriore e le startup, dove (in totale assenza di finanza) quel che si fa, lo si fa sperando un domani di essere pagati.
Noi di StudioBoost, però, non siamo una no-profit e non siamo più una startup.
Viviamo e lavoriamo assieme a tutti voi nell'anno 2020, quello in cui è accaduto di tutto, quello durante il quale ognuno dei problemi irrisolti dei sistemi economici più deboli è esploso con una violenza inaudita e, inutile sottolinearlo, il sistema Italia da troppi decenni, è tutt'altro che forte.
Se l'economia italiana ha progressivamente rallentato fino quasi a fermarsi, non è accaduto è per caso o a causa della burocrazia, del costo del lavoro o delle contingenze economiche.
Dalla metà degli anni 90, è iniziato un lento, ma progressivo e inesorabile disinvestimento da parte delle imprese dal mondo delle tecnologie digitali. No, l'analisi non è la mia e sì, si sta generalizzando, ma nemmeno troppo...
L'analisi è dei Professori Pellegrino e Zingales ed è contenuta in uno studio che ho già citato diverse volte e che potrete leggere qui.
Descrive, in poche parole, un processo di deterioramento del rapporto delle imprese con la tecnologia digitale. Descrive, senza mezzi termini, il fallimento di molti imprenditori nel "trarre vantaggio dalla rivoluzione digitale". Quella rivoluzione che, se l'avessimo davvero fatta, oggi avrebbe risolto più di qualche problema di redditività alle imprese.
Invece, siamo stati spettatori e, spesso, nemmeno troppo attenti.
Il nodo per le imprese come la nostra è proprio questo: il disinvestimento di tempo e risorse nelle tecnologie digitali da parte di imprese, esercenti, artigiani e professionisti limita la loro crescita e, con la loro, limita la nostra.
È un esercizio di stile presentare al mercato il prodotto migliore del mondo se il mercato non è in grado di capirlo e trarne beneficio.
Però, il prodotto migliore del mondo non l'abbiamo (prima di pensare male, concedetemi il beneficio del dubbio), si chiama B2BEASY e con questo prodotto abbiamo rivisitato il rapporto tra un software gestionale e il suo utente medio.
Con B2BEASY, amministrare una impresa non è affatto un impresa. Seguire budget e contabilità è agevole anche per chi non ha una formazione specifica. L'abbiamo dimostrato nel 2019, aiutando oltre 100.000 partite IVA con la fatturazione elettronica; lo stiamo facendo oggi con la gestione della cassa integrata con pagamenti, incassi e il conto corrente, i cruscotti gestionali predittivi e l'e-commerce.
Non possiamo pensare che 6€ al mese, che sono la differenza che passa tra l'abbonamento Premium e il Premium Plus, siano la vera barriera all'ingresso. Siamo convinti che, quando si guarda la lista delle funzionalità ci si fermi ai limiti sul numero dei documenti.
Non è per la fattura elettronica che abbiamo fatto B2BEASY, è per la gestione di una impresa in maniera semplice e consapevole che l'abbiamo presentato al pubblico.
Se crescono i business dei nostri clienti, cresce il nostro. Dunque, perché finanziare le big del web con la nostra pubblicità quando possiamo più fruttuosamente usare le risorse per formare i nostri numerosissimi clienti, indirizzarli verso l'utilizzo utile e intelligente del digitale e ottenere anche una ricaduta socio-economica?
Quindi, Premium Plus è gratis per tutti i nuovi utenti e per gli abbonati a Free e Premium. Iniziamo con tre mesi, poi vedremo. A tutti offriamo webinar gratuiti in cui, spiegando il funzionamento di B2BEASY, illustreremo anche come beneficiare delle elaborazioni della nostra AI per fini finanziari e commerciali. Le date dei webinar e i dettagli sulla promozione, saranno recapitate per email a tutti gli utenti registrati a B2BEASY.
La rivoluzione digitale, ormai, l'hanno fatta gli altri, per i nostri piccoli e piccolissimi clienti è tempo di adeguarsi e risalire la china.