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Gli studi non fanno innovazione perché non la riconoscono

Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale Roma, 2016

Dai dati raccolti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano la spesa destinata all’innovazione degli studi professionali è raddoppiata, passando dai 4.500€ dell’anno scorso ai 9.000€ del 2015. Sembrerebbe un dato positivo, ma Domenico Navarra, CEO di StudioBoost, non la pensa così.

“Pensiamo alla spesa in tecnologia di una famiglia borghese di quattro persone: sommando smartphone, tablet, PC, e abbonamenti si arriva facilmente a 5.000€. Perciò quello che destinano gli Studi alle spese ICT non è definibile come “investimento in innovazione”.

A questo si sommi il fatto che tre dei principali player in ambito gestionale hanno rilasciato nuove release dei loro sistemi, di conseguenza tanta della spesa può essere riconducibile all’aggiornamento dei software.”

Oggi i professionisti non investono a sufficienza in innovazione perchè non la riconoscono.

Quindi, dove è necessario concentrarsi in termini di investimenti ICT?

“Il primo punto è investire in cultura dell’impresa e management: se il consulente non si aggiorna la consulenza che fornisce cala di valore. In seconda battuta, StudioBoost e l’Osservatorio del Politecnico di Milano hanno individuato nella “gestione per commesse” delle pratiche il mdo giusto di approcciarsi al lavoro: si dovrà quindi investire in in sistemi per il controllo di gestione.”

Intervista realizzata a margine del convegno “Professionista, apriresti uno Studio oggi?” tenutosi il 22 marzo scorso a Roma.

Guarda il video si ACEF

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