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Esigibilità e detraibilità IVA, come rispettare la norma? Che Fatture e Corrispettivi sia davvero la soluzione?

Non è cambiato nulla, l’abbiamo sempre detto. Non è cambiata la Legge IVA, è solo che con la fattura elettronica i dati viaggiano in maniera trasparente ed immediatamente intellegibile per il verificatore.

Con il risultato che quelle abitudini nella registrazione degli acquisti, nell’emissione delle fatture di vendita, quelle piccole furbizie, beh, è meglio dimenticarsele.

Bastasse questo, in fondo, non ci sarebbero troppi problemi: le abitudini si cambiano, ciò che non si può cambiare è la reale, tangibile, evenienza di problemi legati alla fatturazione elettronica.

Uno su tutti? Le mancate consegne, che per il cliente diventano documenti recapitati nell’area Fatture e Corrispettivi del sito di Agenzia delle Entrate.

In quel caso la data di ricezione, come noto, è quella in cui il documento viene “scaricato”. Sempre che il fornitore avvisi della mancata consegna e sempre che ci si ricordi di andare a verificare i documenti consegnati su Fatture e Corrispettivi.

Che dire, poi di chi questi problemi li vive amplificati e moltiplicati per “n”?

Parlo, dei commercialisti ed in genere dei centri servizi contabili che ogni giorno affrontano un numero di problemi legati a queste tematiche con fattori esponenziali rispetto alla singola azienda o al singolo professionista.

Questi soggetti hanno clienti eterogenei non solo per loro attività, ma anche in quanto scelte tecnologiche collegate alla fattura elettronica.

Insomma, quanti tra i commercialisti è riuscito a convincere tutti i propri clienti ad utilizzare il sistema di fattura elettronica collegato al proprio gestionale fiscale?

Pochi, ve lo assicuro. Pochi.

Come possono i soggetti che erogano consulenza contabile o semplice elaborazione dati essere certi dei dati collegati ai documenti IVA. In particolare, come avere certezza sulla data di ricezione?

Fatture e Corrispettivi è l’unica soluzione plausibile. Purtroppo. O per fortuna?

Per gli utenti della piattaforma StudioBoost è senza dubbio alcuno una fortuna!

BPOPilot ha una funzione unica, originale totalmente in cloud che sincronizza i dati di fatture e corrispettivi con quelli che vengono prodotti sul portale o ricevuti sui codici destinati collegati al portale.

I documenti vengono poi organizzati, registrati automaticamente (grazie alla nuova funzione “registrazione silente”) e resi disponibili per l’importazione in 12 diversi gestionali fiscali.

Si, i documenti arrivano, vengono processati dal sistema senza alcun intervento umano (naturalmente questa modalità è configurabile per cliente, cliente/fornitore, ecc.) e trasformati nel formato file nativo di 12 diversi sistemi gestionali fiscali in modo che si possano importare non gli XML, ma la contabilità già sviluppata.

Senza contare che gli stessi documenti vengono sottoposti al processo di conservazione digitale a norma in maniera totalmente automatica e che saranno sempre disponibili per la consultazione al vostro cliente sul portale a logo del vostro studio, assieme all’importo della liquidazione IVA in tempo reale, ad uno scadenzario clienti e fornitori ed altri utili strumenti di controllo finanziario e di gestione.

In questo modo, non importa che sistema abbiano scelto i vostri clienti, non importa che software utilizzate, avrete la certezza di non incappare nelle nuove sanzioni in vigore dal prossimo 1 luglio.

Provare non costa nulla, andate su http://cambiapiattaforma.it e registratevi per una prova gratuita.

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