Applicare le metodologie tipiche del controllo di gestione in uno studio professionale sembrerebbe una chimera per molti.
Il tempo da spendere sul data entry necessario per consentire all'eventuale sistema di gestione studio di lavorare in maniera corretta ed efficace, è tale da far ritirare anche i più volenterosi. Nemmeno le soluzioni "automatiche" proposte dai gestionali di studio sembrano superare questa barriera.
Non starò qui a spiegarvi che quell'investimento in tempo, ritornerebbe sotto altre forme (molto spesso assume la forma di maggior redditività) con una progressione geometrica da far impallidire anche i più devoti e ferventi sostenitori delle tecniche di controllo di gestione.
Non lo farò, perché comprendo molto bene i limiti organizzativi, le pressanti scadenze e la patologica carenza di risorse umane e materiali che caratterizza la maggior parte degli studi professionali.
Non lo farò perché capisco anche molto bene che le eccellenze, quei professionisti che sono riusciti a ricavarsi una nicchia consulenziale profittevole, preferiscono erogare un ora di consulenza in più, piuttosto che dedicarla ad effettuare operazioni che di primo acchito appaiono ridondanti.
Eppure, non posso esimermi dal ribadire inviti ed indicazioni non miei: gli enti di studio dei vari Ordini, gli stessi Ordini Professionali, gli osservatori universitari e tanti altri, da anni, vanno predicando che l'organizzazione dello studio è un elemento senza il quale lo studio è destinato ad un destino - quantomeno - incerto.
L'organizzazione ed il controllo di gestione sono, infatti, due facce della stessa medaglia e mi piace metterle in relazione con il metodo Kaizen, un processo quotidiano il cui scopo è il miglioramento dell'efficienza produttiva soprattutto attraverso la umanizzazione del lavoro.
In altre parole, attraverso un continuo lavoro di pianificazione e controllo, si recupera in qualità del prodotto (o del servizio) ed in qualità della vita; tornando ad umanizzare le relazioni professionali con clienti e colleghi, ritrovando la redditività dove questa viene persa.
Organizzare e controllare le attività di studio, recuperando tempo, però è possibile.
Abbiamo realizzato ERMES, un sistema xRM (antything relationship management) collaborativo in grado di raggiungere questo obiettivo.
Le tecniche applicate sono numerose e non è il caso di tediare i lettori con il IGCC (Indice Globale di Complessità del Cliente), il nostro sistema automatico di ripartizione dei costi, piuttosto è opportuno segnalare che ERMES utilizza le informazioni relative alle pratiche, ai budget ed ai timesheet a queste collegati, per automatizzare il ciclo di parcellazione.
Quindi: è vero che devo inserire i dati della pratica, è vero che devo rendicontare il tempo e le spese effettuate per la pratica, ma è altrettanto vero che, fatto questo, il sistema è in grado di effettuare una parcellazione automatica integrando i flussi dei dati contabili con i principali sistemi gestionali di studio.
Il numero verde è a vostra disposizione per qualsiasi approfondimento. Non siate timidi!